Trento / Bolzano, 1 aprile 2008
UNA DONNA PER UNA POLITICA NUOVA
Resch: «Noi uniamo sostenibilità sociale
con sostenibilità ambientale»
da l'Adige di martedì 1 aprile 2008
È giovane, è donna, è sudtirolese di lingua tedesca ma orgogliosa di fare parte dell’unica lista trilingue presente in queste elezioni.
Klaudia Resch, capolista della Sinistra arcobaleno alla Camera, è una persona di talento e solare. Lo si capisce subito parlando con lei e dal sorriso che mette subito l’interlocutore a suo agio, insieme all’autoironia sulla rigidità di «noi crucchi». Lei rappresenta l’unica proposta davvero nuova tra i candidati regionali che hanno una concreta chance di arrivare in Parlamento.
Vicepresidente della Lega delle cooperative di Bolzano, Klaudia Resch è stata per otto anni consigliera comunale a Merano, dove vive, ma la candidatura al Parlamento è stata per lei un vero fulmine a ciel sereno. Klaudia Resch, in questa campagna elettorale si avverte grande disillusione e distacco da parte dei cittadini nei confronti della «casta» politica. Lei è un volto nuovo, uno dei pochi, che sono stati proposti agli elettori del Trentino Alto Adige.
Basta questo?
Non è solo il mio nome l’unica novità. Tutta la nostra lista è una novità a cominciare dal fatto che su dieci candidati sette sono donna e questo è un segnale molto forte e penso che a livello nazionale non ce ne siano altre che arrivano al 70%. Inoltre, nessuno dei dieci candidati vive di politica e un’altra cosa che a me piace molto è che siamo una lista trilingue, con persone di madrelingua, italiana, tedesca e ladina.
Che risposta vi sentite di dare a chi però non è disposto a credere più a nessuno e ha intenzione di non andare nemmeno a votare?
Quando facciamo volantinaggio, c’è effettivamente molta gente che ci dice che non ne vuole più sapere, che tanto sono tutti uguali. Noi cerchiamo di spiegare che perché ci sia un cambiamento ci vuole un impegno sociale e politico di ciascuno di noi, che non si può solo delegare alla politica. Allo stesso tempo però pensiamo che la politica debba cambiare nel senso di mettere a disposizione della popolazione una reale possibilità di partecipare.
Cosa intende dire?
La realtà oggi è che più della metà della popolazione non ha modo di partecipare: ci sono pochissime donne in politica, gli immigrati non hanno nemmeno diritto di voto, e tutte le fasce deboli hanno poche possibilità di essere protagonisti attivi della politica e questo noi pensiamo che sia un male per la società perché vuol dire che manca qualcosa in politica. Mancano le priorità e le sensibilità di molte persone.
La politica dunque è in mano solo alle categorie più forti?
Ai più forti o ai più organizzati. Ci deve essere una maggiore democratizzazione di tutta la società, nel suo complesso, alla politica ma anche all’economia e alla cultura.
Lei sostituisce Marco Boato, per anni parlamentare Verde del Trentino Alto Adige, sul cui nome è stato posto il vedo da Rifondazione. Può spiegare come è nata la sua candidatura?
Sia i Verdi trentini che altoatesini avevano indicato Marco Boato, ma i nostri alleati avevano il vincolo del limite di due candidature. Alla fine Boato ha fatto un passo indietro ed è stato fatto il mio nome. A me piace moltissimo questo progetto della Sinistra arcobaleno perché finalmente mette insieme la sostenibilità sociale con la sostenibilità ambientale, quindi quando mi è stato chiesto non ho dormito per due notti ma poi ho accettato. Io devo ringraziare moltissimo Boato perché mi sta dando un grande aiuto in questa campagna elettorale ed è un gran signore.
Lei ha buone probabilità di essere eletta e va sottolineato che in questo caso lei sarà la prima donna di lingua tedesca non della Svp che andrà a Roma. Questo fatto è importante per l’Alto Adige e direi anche per il Trentino?
Direi di sì è molto importante. Ci sono tante persone di lingua tedesca in Alto Adige che non si sentono più rappresentate dalla Svp e dicono che per loro è importante avere un’alternativa. Tanti vogliono cambiare.
Questo perché sono delusi dalla Svp o perché oggi non ha più senso che ci sia un partito di raccolta su base etnica?
Credo che un errore della Svp sia quello di rappresentare al Parlamento italiano esclusivamente il gruppo linguistico tedesco e ladino, come ripetono sempre. Per noi questo non ha senso perché a Roma noi vogliamo rappresentare le politiche che ci stanno a cuore e che sono quelle sociali, ambientali al superamento delle barriere nella partecipazione e tutte queste non si fermano a Salorno. Molti chiedono di poter partecipare attivamente alla politica italiana e schierarsi per le politiche in cui credono. Importante è partire dalle territorialità, dalle proprie radici, ma poi si deve avere una visione più grande.
Per questo pensa che anche i trentini potrebbero sentirsi rappresentati da un’altoatesina?
Certo, io spero che i trentini così come gli altoatesini mi mandino a Roma non per la mia prima lingua ma per i contenuti che esprimo. Penso che ci siano moltissime cose che i trentini e gli altoatesini hanno in comune a cominciare dall’autonomia e sento di poter rappresentare anche i trentini. Sento qui come in Alto Adige un forte patriottismo positivo, che è l’amore per il proprio territorio e questo è il presupposto per un impegno per l’ambiente e la montagna.
Ritiene che in Trentino Alto Adige si stia facendo abbastanza per la tutela dell’ambiente? Cosa pensa del progetto del tunnel di base del Brennero che divide anche i Verdi?
Penso che con tutti i soldi che abbiamo in Trentino Alto Adige si potrebbe fare molto di più. Penso che il treno Rovereto-Riva potrebbe essere un’ottima soluzione come mobilità alternativa. Sul tunnel del Brennero io non ho una posizione contraria ma penso che serva un maggior coinvolgimento della popolazione e una verifica su un reale spostamento delle merci dalla gomma alla rotaia. Se il treno non riesce oggi ad essere competitivo perché dovrebbe esserlo con il tunnel?
La Sinistra arcobaleno indica nella crisi sociale che sta attraversando il Paese il problema più urgente da risolvere. Come?
Riteniamo che serva una redistribuzione più equa della ricchezza, perché chi riesce a guadagnare di più ha più responsabilità nei confronti della società. Oggi anche i salari bassi sono tassati al 23% mentre le rendite finanziarie solo al 12,5%, c’è la possibilità di introdurre norme più eque. L’altra nostra priorità è la lotta al lavoro precario che non consente ai giovani di costruirsi un futuro.
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